La storia dell’edificio: Palazzo Cenci
L’edificio che oggi ospita il MUSAS e che prende il nome dall’ultima famiglia che ne fu proprietaria costituiva una residenza privata e signorile, collocata in un luogo simbolico della città: sorge infatti all’interno del borgo medievale di Santarcangelo, che rappresenta un vero e proprio monumento di valore storico, artistico, urbanistico e ambientale. In particolare, Palazzo Cenci sta tra la prima e la seconda cerchia delle mura malatestiane, si affaccia su Piazza Monache, per secoli cuore della vita cittadina, vicino alla Porta Cervese, al tempo uno degli accessi principali al borgo.
Pochi sono i documenti che descrivono la storia dell’edificio, non permettendo di ricostruirne esattamente la vicenda costruttiva, complicata dal fatto che la sua realizzazione è avvenuta in tempi successivi.
A una prima originaria fase risalente con ogni probabilità al XVII secolo si deve la costruzione del palazzo nella parte che si affaccia sulla via della Costa, con il portale in bugnato bianco che oggi è l’ingresso del museo. Accanto all’entrata due finestre sono ricoperte da ferri battuti, lavorati a forma di gigli.
A questa fase segue quella di fine Settecento – inizio Ottocento, che riguarda la zona retrostante dell’edificio in Via dei Fabbri, che viene ampliata e dotata di un altro ingresso. A quest’epoca si datano gli affreschi che ancora arricchiscono le sale del cosiddetto Piano Nobile (su via della Costa) e nel corridoio, dove oggi si sviluppa il percorso storico-artistico del museo.
Palazzo Cenci rappresenta comunque uno dei monumenti che testimoniano l’intensa attività edilizia che Santarcangelo ha vissuto in quei secoli.
Dopo l’acquisto da parte del Comune, nel Novecento l’edificio è stato utilizzato per diverse funzioni, tra cui quella di lazzaretto per la cura dei malati colpiti da colera, fino al restauro degli anni ’80.
Dal 2005 ospita le sale del MUSAS, sviluppate su cinque livelli.
Dalla Sala 1. Fornace si apre l’accesso a una piccola grotta privata del Palazzo.