Il museo, una ricerca in divenire
La ricerca sul territorio ha rappresentato la base di partenza per la formazione, nel tempo, della collezione del Musas e il filo conduttore del suo continuo sviluppo, nell’intento di rivolgersi non solo alla comunità scientifica ma a un pubblico più ampio.
Il confronto e l’approfondimento scientifico, che fanno parte delle attività del museo, pongono il Musas in rete con altri musei, istituti culturali e di ricerca, nell’ottica di attivare nuove collaborazioni.
Prestiti
L’attività di prestito dei reperti e delle opere contribuisce alla politica di sviluppo e di conoscenza della collezione, nel rispetto della tutela e nella prospettiva di valorizzazione e accessibilità.
Per maggiori informazioni sulle modalità di prestito, contattare la direzione del museo.
Studi
Medioevo nascosto: lo studio del Polittico del 1385
Il Polittico di Jacobello da Bonomo conservato al MUSAS è tra i protagonisti dello studio artistico-culturale pubblicato da Alessandro Giovanardi nel libro Medioevo nascosto, dedicato alla recente scoperta e valorizzazione del sito della “Casamatta” presso l’antica porta di San Michele Arcangelo, e alle sue affascinanti opere d’arte di quel tempo.
Tra queste rientra il “capolavoro di Jacobello da Bonomo”, che lo storico dell’arte racconta dal contesto storico agli aspetti artistici, tecnici e iconografici, fornendo uno strumento di approfondimento ulteriore alla conoscenza e alla visita dell’opera.
Medioevo nascosto: ricerche e studi su Santarcangelo di Romagna tra XIV e XV secoli
a cura di Alessandro Giovanardi
2023 – Vallecchi Firenze – Biblioteca Comunale Antonio Baldini, Santarcangelo di Romagna
Un calendario dei mercati di epoca romana
Nel corso del 2022 il Musas ha avviato una ricerca dedicata a un reperto tanto piccolo quanto significativo, scoperto presso la Pieve di San Michele Arcangelo già nel 1846, affidandone lo studio all’archeologo Filippo Coarelli.
L’originale di questa lastra di terracotta incisa, alta meno di 10 cm, è oggi conservato ed esposto presso il Museo “Luigi Tonini” di Rimini, dove fu consegnato al momento della scoperta, mentre il Musas ne espone un calco.
La lastra rappresenta un frammento di calendario dei mercati settimanali, forse risalente ad epoca repubblicana, che dovevano svolgersi nel territorio e che riflettono la vocazione di Santarcangelo come luogo di scambio, manifestatasi senza soluzione di continuità dall’epoca antica, nel Medioevo e nell’età moderna.
Lo studio ha creato l’occasione per progettare una mostra dedicata alla storia e ai tipi di calendari diffusi in epoca romana come strumenti di scansione del tempo.
Lo spazio del tempo. Calendari romani tra ritmi naturali e culturali, Guida alla mostra
a cura di E. Rodriguez, M.L. Stoppioni
2023 Maggioli Editore
Un po’ di bibliografia tra arte e archeologia:
Contributi generali:
Studi santarcangiolesi, in «Studi Romagnoli» XXXIV (1983), Bologna 1986, pp. 3-455.
M. Biordi, S. Nicolini, M. Turci, Guida per Santarcangelo, Rimini 1986.
Studi su Santarcangelo, in «Studi Romagnoli» LVI (2005), Cesena 2007, pp. 11-289.
M.L. Stoppioni, P.A. Fontana, M. Turci, A.M. Baravelli, Storia di Santarcangelo di Romagna, Rimini 1999.
R. Giannini, Santarcangelo di Romagna, Verucchio 2023.