Dicembre 2017- Settembre 2018
Eron, Andreco
“UNEARTH. Portare alla luce” è il titolo dell’esposizione con la quale i due artisti visivi Eron e Andreco sono intervenuti nelle sale del Musas. Il progetto, in forma di intervento diffuso, si è messa in dialogo con la collezione permanente, composta da dipinti che vanno dal Tardo Medioevo all’Ottocento e da reperti archeologici compresi tra il Paleolitico e l’Età Romana.
Il titolo, UNEARTH, letteralmente “dissotterrare”, e quindi “portare alla luce”, rimanda anche all’idea di ritrovamento, rappresentando uno dei fil rouge che gli artisti hanno seguito durante l’allestimento, scoprendo via via le raccolte del museo e mescolandole con i propri interventi, che a loro volta il visitatore dovrà lentamente rintracciare. L’assenza di una reale separazione tra il piano storico e quello contemporaneo consente un approccio non razionale, di disorientamento e inabissamento, fondato sulla seduzione, sull’attenzione e su un tempo aperto.
Consapevoli che “non esiste luce della conoscenza senza l’ignota oscurità”, Eron e Andreco si concentrano su ciò che è celato, sull’oscuro, il magico, il misterioso, indagandone gli aspetti scientifici e poetici. Affascinati dal reperto archeologico che deve ancora essere dissotterrato, dalla storia che sta dietro alla realizzazione di un dipinto, dal significato dell’oggetto simbolico e più in generale dalla strada per la conoscenza, disseminano così le loro opere lungo i tre piani del museo, fra le teche e le pareti, ricercando una forte armonia e una mimesi possibile tra spazi e presenze. È così che lo spettatore, da una condizione di osservazione passiva, si ritrova a varcare una soglia sensibile, divenendo anch’egli esploratore e ricercatore.
L’esposizione rientra nel progetto “Arti per il contemporaneo. Arti per il territorio” finanziato dalla Regione Emilia-Romagna (L.R. 37/1994).